Questa gataccia è insoportabbile! Ne combina una dietro l’altra e infati lo sopranominata Calamity Ginny, come quela del films Dedvud che poi è esistita davero! O forse sarebe mellio chiamarla Ginny Burasca, come quel bambino del libbro! Ma insoma: questa povera piantina dela foto è picola e la Ginny si diverte a saltarci soppra come se fose un albero. La distruta tuta. Guardate che passa! Salta come un’indemoniata e quel altro stuppido dietro…
Ma mica si contenta così, ne’? L’altra sera non rivava, non rivava… e dopo un po’ la mama sente dei versacci sovrumani. Esce e vede me e il Miro beli tranquili che prendiamo il fresco in giardino. Viene fuori a controlare bene e vede la Ginny tuta baniata fraddicia, con il pelo a ciocche, tuta gociolante. Sicuro che per fare la litigona col Gigio, esa è caduta dentro il canale!!! Ci fa prendere gli spaventi ala mama che poi la dovuta asciugare tuta e blindare in dela casa, perché non cè da fidarsi. Un’altra sera, sempre lei, non a voluto tornare e poi ala matina ale 4 il papi sente dele urla streghesche, si faccia alla finestra e vede scapare via il Gigio. Dela Ginny, nesuna tracia. La matina, il papi si svellia e la trova acucciata dentro dela cenere del barbecù, ma si può? Tuta sporca, tuta nera, come lo spassacamino! Si vede che si era nascosta lì per non farsi trovare del Gigio, ma così non ha dormito tuta note. E infati, dopo colassione si è mesa sula poltrona in coma. Ma dico io! Un po’ di inteligensa! Di furbissia! Queste micie giovani non capiscono niente e si vano a metere nei pastici. Così la mama è costreta a tenerla in casa di note perché non si fida. Che ragassaccia! (Io non ero così, nossiniore!).