Una cosa che voglio parlare in del mio libro degli Uffi è le comodezze della casa moderna. Una volta non esisteva il vater in casa e nemeno l’acua corente. La gente usava una vasca con l’acua scaldata in sula stufa per lavarsi e andava a fare i bisogni fuori di casa. Poi dopo sono rivate queste cose moderne di avere il banio in casa ecetera checetera. Alora la gente cià il vater, cià una stansa col vater e va lì a fare i suoi bisogni. Cosa vollio dire con questo? Vollio dire che non è naturale avere il vater in casa, punto e stop! Io stesa, come gata, nela casa vechia ciavevo la mia bela casetina con la sabieta. Facevo tuto lì dentro. Cuando che poi sono venuta abitare in questa casa col giardino, ho scoprito le gioie dela natura: andare a scavare in dela tera e fare le tue cose lì. Fare i bisognini in del’aria aperta: voi non sapete che soddisfassione, oltre al fato che non cè pussa e non si è in delo stretto. Alora! Potete benisimo capire che IO sono nevrottica cuando che piove! Cuando che ci sono le giornate come ogi, me mi scapa di andare in banio… ma piove. Piove a diroto, non cuatro gocioline! Se son cuatro gocioline, pace, mi venturo fuori e vado a fare le mie cose. Ma cuando che piove a diroto mica mi devo baniarmi tuta, no??? Alora son qui, dentro e fuori, fuori e dentro, mi pongo nerviosa e aspeto che smete di piovvere. Cuando che proprio non ce la facio più, inissio a fare la passa per casa. Alora la mama ci toca prendermi, portarmi in del banio, chiudersi dentro insieme a me e aspetare. La mama si siede lì, mi mete in dela casetina e mi dice: “Dai Trudi, suvia! Dai, che dopo ti senti mellio anche te stesa. Non fare la capriciosa.”. Alora mi aspeta e io mi convinco di fare le mie cose dentro la casetina. Dopo mi sono libberata e sto molto mellio! Però ogni volta che piove è una trageddia, e siamo dacapo. Eh… la lessione non la imparo, proprio no.